domenica 19 ottobre 2014

IL PUNTO DEL LUNEDIì 20/10/2014

Under 10

2° Giornata

San Benedetto – Asd Pgs Sic To =  8-4 

3 Angius
2 Figurelli
2 Ciobanu
1 Milano

2-2-2 E SONO 6.

Non delle mele.
Non di farsi avanti.
Il tempo.
E’ quello.
Della Conferma.

2° Giornata Campionato Csi Calcio a 7 categoria Under 10.
Il tabellino ancora vuoto recita San Benedetto -  Asd Pgs Sic To.

Il primo ad arrivare è  Alessandro Figurelli, rosso di capelli, sempre più giallorosso nel cuore.
Dai Gruppi vengono prelevati Tommaso Gazzera, Cecilia Piccolo, Alessio Milano e Vincenzo Nani.
Le divise sono ordinate per numero sulla panca. 

Arrivano anche  Alessio Chiumeo, Alessandro Ciobanu, Marco Gillone e Gianluca Bivona.
Cristiano Angius si materializza di colpo nello spogliatoio indossando  inspiegabilmente una divisa verde come la seconda parte del cognome del Capitano Edoardo.
Sul campo l’allenamento pre-partita e finalmente da dietro le plastiche di copertura del terreno da gioco si scorge la sagoma di Giacomo Seccardini.
Ai bordo il pubblico sta ordinatamente oltre la linea gialla.

Un Candelari improvvisato operatore filmico ancora caldo per la sgroppata vincente della sera prima sta per iniziare a filmare.
Questo:

Si parte con Figurelli confermato centrale di centrocampo, in porta il reattivo Bivona; dietro, il granitico Testaverde in coppia a sorpresa con Ciobanu; col compito di spingere sulle fasce ci sono Milano e Gazzera, in avanti dal primo minuto l’esordiente Marco Gillone, con Angius inizialmente in panca nonostante la tripletta di una settimana fa.

Si inizia: male.
Poca grinta sui palloni, indecisioni tecniche e confusioni tattiche.
Il nostro numero 10  sembra non esser mai uscito dal Country Football Club di sette giorni fa in un fluido di continuità da cui sorge un tiro impeccabile nello stile: traversa-rimpallo-portiere.

Voglia e indecisione.
Il bomber casinista Angius è da poco entrato.
La sua Zampata.
Il gol.
1 a 0!

Pgs Sic To, una squadra che sinceramente non pare cosi forte nei singoli ma che  ha qualcosa di indefinito a renderla rognosa.
Quando avanza lentamente col suo centravanti di gran peso senza essere contrastato ed il tiro da fuori area angolato fa 1-1 si capisce che qualcosa non va.

Un minuto dopo l’erroraccio difensivo dei padroni di casa è logica conseguenza.
Gettati e sconvolti nell’1-2 si va in time-out.
Poi Angius di prima dalla battuta dal centro , fuori.
Pgs in avanti, tiro,fuori.
Ciobanu è inseritissimo, una freccia pronta a scoccare in ogni momento.
Angius di prima si gira: palo! 
Figurelli imbeccato da Ciobanu la tiene bassa: parata.
Tiro dei tuttirossi sotto la traversa: Bivona c’è!

In panchina si va sull’ 1-2 .

Secondo Tempo:
Figurelli avanti di forza fra rimpalli, tiro e volo d’angelo del portiere Pgs a respingere poi rimessa laterale ancora in mezzo tocco sporco di Ale Figu salvataggio da Baywatch del purty in veste evidenziatore,  la palla ancora in mezzo, Ciobanu è Legolas: rete!!
2-2!
Chiumeo sulla fascia grinteggia, Gazzera butta nella mischia la sua tecnica al velluto ma una palla alta nella area della San Benedetto  rimbalza male per noi e troppo bene per il Pgs. Sich. Torino.
2-3.

Come la trasferta in Corso Moncalieri la partita è a metà e siamo sotto.
Come quella volta, la voglia di scavalcare il monte si nota dall’atteggiamento.
Cecilia Piccolo da un senso al concetto di quote rosa interpretando in maniera lodevole un ruolo mai da lei provato in allenamento.
Gazzera da fuori, grandissima conclusione di prima e come la prende il portiere non si sa! Allontanatelo!
Quando Angius il pallottoliere ci riprova a mezz’altezza e anche questa volta sulla traiettoria si inframezza quella piaga, per i giallorossi, dell’ultimo uomo avversario.
La rabbia monta come la panna di Fiorio.
Un pallone blu entra in campo e l’irritato Cande sbotta ‘ o sta palla po ‘.
Ancora Gazzera ma c’è un muro fra i due pali avversari!
Poi rigore per noi.
In 15 sul dischetto.
La spunta Angius.
Il gol nel sangue.
La palla sul palo poi di nuovo su Angius.
Da un passo e mezzo tiro di sinistro: fuori! (dirà poi di aver tirato col sinistro per far contento suo nonno).
Siamo sempre noi a far la partita in attacco.
Figurelli a lato di poco!
Il numero 10 ce l’ha sulle spalle, non gli pesa e allora ancora lui tiro preciso basso e angolato di potenza reeeeeeeeete.
3 a 3!
Siamo ancora vivi.

Terzo Tempo:

Ora la tattica è un 2-2-2,  lo scopo: il quarto gol.
Angius molto laterale rispetto alla porta degli altri, gli arriva la palla, in testa non ha il rigore sbagliato,  non ha il mancino fuori, in testa ha solo una cosa e dopo un attimo la vediamo tutti:  la palla è in rete che gol! Tiro di prima. Totti nel 2007 contro la Sampdoria!
4-3!
Dietro c’è un Nani che come prima partita della stagione sforna una prestazione da occhi lucidi.
Non si accorge subito dove si trova ma le mani sono sempre attorno ad un avversario, il corpo aderente alle maglie rosse, i piedi una mitraglia, i palloni lo temono,  non molla mai, che Nani!

2° minuto del terzo tempo.
Segnatevelo.
Alessandro Figurelli ruba palla e si accentra.
La porta avanti.
Appoggio di sinistro a Cristiano Angius che di prima aziona uno scavetto in centro dove si è proiettato il compagno che sempre di prima calcia addosso al Superquasiman fra i pali  poi ancora Figurelli ed è gol. 
5-3.
Teche Rai.
Siamo avanti di due gol ma sopra di sei tacche.
Non ce n’è.
Non ce ne può essere.
E allora vagli con l’ennesima paratona di Bivona, vagli con il coniglio di fabbrica a palombella del prestipiedigiatore Angius e al minuto 7° del terzo tempo altro foglio per gli appunti: Marco Moctar Gillone addomestica sulla fascia , destro e sinistro, uno sguardo in mezzo e palla al centro, da fuori Milano di piatto potente: rete sotto la Curva Pannocchia!
Poi palla lunga di Bivona dove c’è Ciobanu sotto porta che non può sbagliare ma che potenza e decisione nel tiro, quella di una squadra che vuole vincere a tutti i costi.
Una squadra che vince a tutti i costi.
Nel mezzo l’ennesima paratona di Bivona ed un gol degli avversari.
Finisce 8-4 .
Scivolata dei GialloRossi verso il pubblico.
L’appuntamento è a sabato prossimo.
Il Campo ancora quello di casa nostra.
Un ‘altra pagina è da scrivere.
La terza.
Qua non si molla.
Qua si lotta.
Fino alla fine.

                                                                                                                                             19-10-2014











PAGELLE


BIVONA:  altra partita. Altre paratone. Sempre pronto anche se poco impegnato. San Benedetto Bivona. Una fortuna per l’Under 10 averlo. 
Lamenta un accenno di mal di testa fra il secondo ed il terzo tempo.  In Inghilterra la sua percezione  di fastidio al gomito fra il primo ed il secondo tempo della prossima partita è quotato 3,45:1 . BEATO

SECCARDINI:  rinuncia ad una parte della festa del suo amico Prino. Non rinuncia a fare il suo egregiamente in difesa. Arriva con i capelli tagliati ma lo si riconosce subito. Fosse stato Balotelli avrebbero fatto qualche servizio televisivo e degli articoli sul suo nuovo look. Dietro gira la chiave e nessuno passa, mettendoci anche l’esperienza quando senza pensarci calcia fuori a lato come gli è stato detto di fare ad allenamento. LOOKKETTO

TESTAVERDE:  la perfezione fra qualche tempo potrà avere un nome. Fà più di quello che gli compete. Il dribbling è da trequartista. Va sul fondo, difende, spazza, crossa. Gli manca solo il gol. E pensare che gioca in difesa.  HERMES

GAZZERA:  meglio rispetto alla prestazione a Real. Ancora troppa l’approssimatività in alcuni momenti ma appena può esprime tiri e tocchi da alta scuola. Il miglior Gazzera sarà letale. INTERMITTENTE

CIOBANU: che giocatore. Inizia un pò castrato in difesa. Poi si libera in centrocampo dove è fulminante con la palla fra i piedi in un alternarsi di stop e scatti che fanno vedere le stelle agli avversari. Due gol da centravanti puro. C’è un po’ di Angius in lui. CIANURO

CHIUMEO:  una prestazione a salire di voto, alla fine diventa molto pericoloso per gli avversari, il fisico gli permette di essere agile nell’infiltrarsi e palla al piede non è niente male. Manca un po’ la potenza nel tiro ma appena si sbloccherà di gol ne vedremo molti partire dal suo piede. SETTATO

MILANO : anche per lui come per Gazzera passi in avanti rispetto a Corso Moncalieri. Sono due giocatori estremamente simili. L’idea  è  che troveranno la condizione migliore in sincronia ma già ora in campo non son poche le cose buone che stanno mostrando. Gran gol per lui. Abbastanza bene il lavoro di fascia. CIONGOLLANTE

ANGIUS:  nel bene e nel male le attenzioni vanno sempre a confluire su questo giocatore mix di numeri e panzanate, colpi assurdi ed errori da mani in testa ma alla fine il risultato è sempre in positivo. E’ pazzo. Per fortuna. Ha uno stile tutto suo, fosse un regista sarebbe David Lynch. AUTORIALE

FIGURELLI:  là dove l’avevamo lasciato, addirittura più forte perché più convinto delle sue qualità e consapevole delle sue doti. Le movenze sono da professionista. Il tiro è  già di per sé nell’impostazione da  slide didattica.  Voglia e grinta. Sembra giochi in questa squadra da dieci anni. RED CARPET

NANI: no. Non ce l’aspettavamo. Pilastro. Inizialmente sembra sia nel mezzo di una sessione di  Orienteering ma dopo pochissimo ti accorgi che Nani c’è. Altro che se c’è. Cintura avversari riuscendo a scostarli prepotentemente ma senza fallo, passi corti ma d’acciaio quando calcia via il pallone sradicandolo da chi ha di fronte. Marcature da codice penale in alcuni casi. Deve essere sedato verbalmente dai suoi compagni di reparto per l’ immensa forza che mette nel chiudere in gabbia chi ha di fronte. Poi negli spogliatoi la perla quando raccontando dell’impegno che avrà il giorno dopo non si ricorda se si tratta di un battesimo o di un funerale. APPLAUSI

PICCOLO:  quello che stupisce, più della correttezza tattica nel coprire ruoli non suoi, dal centrocampo all’attacco, della capacità di farsi trovare nel posto giusto e della buona corsa, è l’approccio alla partita, sereno e tranquillo come se fosse il suo quinto campionato. AUTOREVOLE

GILLONE: parte titolare senza mordere particolarmente ma spostandosi in campo in modo giusto.
Nel terzo tempo fa qualcosa di fantastico quando seraficamente porta a spasso il pallone sulla fascia si gira e la dà in mezzo di esterno a Milano per il gol del 7-3. Se  possiede questi numeri, allora gli orizzonti non possono che allargarsi. Un po’ lento in fase d’impostazione. ELITE


UNDER 14


Inizio difficile per li UNDER 14, che pagano il passaggio dal calcio a 7 al calcio a 11, con la seconda sconfitta in campionato contro il REAL 909.

Brutta partita non per il risultato netto, bensì per la prestazione che pecca di mancanza di tante cose, tra cui , la più importante; la voglia di far bene!! ! Ci sarà da impegnarsi , ma gli allenatori non hanno dubbi che sarà così. Entro fine novembre promettiamo ai tifosi la prima vittoria :FORZA SANBE!!!!

ALLIEVI

San Benedetto - Allotreb 0-3

Si susseguono i record negativi collezionati dagli allievi in questa stagione, difatti dopo un avvio scintillante questa è stata la seconda partita consecutiva persa senza segnare nemmeno una rete. Ma se contro il Testona la superiorità degli avversari era netta su tutti i fronti, l'Allotreb si dimostra superiore solamente sul piano fisico, mettendo in campo una squadra quasi del tutto formata da ragazzi del '99 dotati tutti di grande forza muscolare. Ed è grazie alla superiorità fisica che riescono a creare sempre grossi pericoli ad un impeccabile Prandi, autore di un'altra partita da 8 in pagella! Non è tutto da buttare questa volta, infatti nonostante tutto i giallorossi sono riusciti a tratti a sviluppare qualche azione pericolosa, ma si sente troppo la mancanza di una prima punta di ruolo che sappia far salire la squadra e al tempo stesso essere cinico sotto porta. Si prospetta un'annata molto difficile per questi ragazzi, che però dovranno dimostrare grandi doti di reazione già dalla prossima gara.

OPEN OLD

E' ottobre, è tempo di campionato, è tempo di Absolute5. Dopo aver oliato gli ingranaggi nel torneo settembrino “Apertura C5” per la Sanbe Old è ora di tornare a fare sul serio.
Nella prima giornata del girone Racing, il primo ostacolo che si palesa è il Sant'Anna, squadra mai affrontata con campo in via Brione. Si rivelerà essere un vero e proprio catino infernale. Alle ore 21.00 di un mite martedì sera autunnale prende il via la stagione 2014-2015.
Il Sant'Anna si scopre subito esser compagine quadrata,ordinata e con le idee chiare; che non siano un gruppo improvvisato lo dimostra anche il “professionismo” che aleggia sulla loro panchina. Doppio mister, pettorine, borse mediche. I nostri in confronto sono tre poveri diavoli.
Passano 10 minuti e il Sant'Anna con una conclusione da fuori passa in vantaggio, in un boato che scuote le mura di una sopita via Brione. La sanbe predica calma, anche perché si sa a calcetto è un attimo tornare in pista. In campo si vede tutta l'esperienza maturata l'anno scorso ed infatti con pazienza e lucidità trova una combinazione Fracchia-Desideri che riporta subito il pareggio. Potrebbe già andare bene cosi ma quando mancano 5 minuti alla fine del primo tempo, un fortunoso rimpallo porta in vantaggio i nostri che vanno all'intervallo sopra di uno. Manna dal cielo.
Nel frattempo la folla appena fuori il campo aumenta e ringhiando promette un secondo tempo ostile in terra nemica. Probabilmente un passaparola generale deve aver sparso la voce che in Via Brione è in atto un match d'altri tempi e molti han preferito il Brione Stadium a Ballarò sul divano. I ritmi dela ripresa sono alti ma non altissimi e il Sant'Anna carica confuso a testa bassa come un toro a Pamplona. Spinto dalla torcida ormai dei circa 30.000, fa arretrare i nostri che si arroccano dietro dalle parti del Cavalier Fringio Zurletti. Barricate, scudi e ponti levatoi. La sanbe però è furba è abile a sfruttare gli spazi in contropiede ed è letale a siglare subito il 3a1. Il sant'Anna però non ci sta e impiega poco di riffa o di raffa a fare il 3a2. Turbinio di cambi, urla di Chiappello a caso, imprecazioni di Lauretta, scontri fisici al limite. 
E' una bolgia che ribolle. Benvenuti in via Brione. Benvenuti all'Absolute. 
A 7' dalla fine quando tutto è ancora aperto è ancora Desideri a chiudere definitivamente i giochi con un bel piazzato per il 4a2 conclusivo. La rete ha l'effetto di un Canadair per il match e per tutto l'ambiente.
Ci piace concludere questo articolo con una frase detta nel parcheggio da un avversario “oh ragazzi ci vediamo al ritorno, questo primo derby delle acque (San benedetto – Sant'Anna, ndr) lo avete vinto voi!”
Anche questo è Absolute...

OPEN YOUNG
1° Giornata

San Benedetto Young – Real Schiacciasassi=  5-3

2 Ugliono
1Bettarello
1Calà
1Candelari




ABSOLUTE FIVE A TRE


E’ del Real Schiacciasassi che non bisogna aver paura.

Si accendono le luci al neon.
Absolute5.
Stagione 2014/2015.
In alto i cuori.
Si parte!

Le divise nuove non ci sono ancora. 
Tallone d’Achille.

Dallo spogliatoio emergono quelle di un passato che vuole fagocitare il presente ma il cui futuro è già pronto ad impedirlo.

Quest’anno.
L’obiettivo.
E’ lassù.
Dove  nessun drone può arrivare.
Dove le aquile.
Non osano guardare.

Le telecamere avvolgono il Campo come il profumo d’ incenso e i fumi termali gli antichi Onsen.

Gli Spalti.
Il Rumore.
Né l’uno.
Nè l’altro.
Ad esserci è la città che inconsapevole si diverte,  nella Piazza intitolata al re.
Qua, il Re,  lo si cerca calcando l’erba sintetica in questo simpatico e goliardico venerdì di metà ottobre sotto la casa di un Fracchia in camera sua ad aggiornare questo Blog.

Si sente in lontananza il rumore di un charter  privato.
Dopo poco arriva Beppe, direttamente dall’Uganda e la prima cosa che fa è prendersela con Mila.
Poi dopo un po’ si gira e se la riprende con Mila.

Da Schiacciasassi a Torino la strada è lunga.
25 minuti.
Come la durata del primo tempo in Absolute di questo Campionato.

A far sognare i pochi ma acquattati tifosi della San Benedetto Young, intenti a drogarsi e a guardare la partita , ci devono pensare inizialmente Hairo, Pisciuneri, Candelari, Pero  e  Calà.

Un Calà la cui probabile infezione di ebona preoccupa la famiglia ed i compagni.

Rec.
Rec.
Rec.

La sfera bianca è fra i nostri piedi.
Nero come la Torre di Mordor è il colore ad ostacolarci.
Il Monte Fatuo  è ancora lontano.
Il Cammino però.
E’ già cominciato.

Mister Beppe sforna cambi come la mia insegnante di matematica del Liceo, la Battù,  figli.

Quando entra Ugliono il tabagista , contemporaneamente, in qualche parte del Mondo, una ragazza abbigliata di  una vestaglia rosa e nient’altro scorge dalla finestra appena socchiusa una stella cadente.

L’amore è il più malsano dei sentimenti.
Stava piangendo fino ad un attimo fa.

In Italia, a Torino, un giocatore già di suo abbastanza contento per aver ricevuto in due pezzi ciò che potrà garantirgli un piacere in sicurezza, prova un tiro che viene respinto deciso, come Leopardi dalla cugina Geltrude.
Lontano lontano la vestaglia rosa sventola leggera alla brezza accennata.
Una lacrima si ferma , il pensiero partorisce un desiderio assurdo.
In quel momento Ugliono ha appena contratto i muscoli per ribattere  la sfera che si ritrova fra i piedi.
C’è qualcosa in più che lo esalta, un attimo dopo la palla è in rete.
1-0!

I cambi sono veloci come lo zapping di un adolescente alle 17.30 di pomeriggio.

La palla questa volta sfugge al nostro Hairoico portiere: 1-1.

Bacchetta dalla parte opposta del campo segue digitalmente a mano le dinamiche dell’incontro.
Poco dietro lui passa Elisa Delbene.
Calà fa qualcosa di epico da Olimpo dell’ Accademia del Calcio e la palla batte cinque al palo.


La prima parte è finita.


Comincia la seconda e non ci sono pop corn al cioccolato nè un tè caldo a rinfrancare gli animi.

Solo una cosa lo potrà fare.

Quando si torna sul terreno di gioco, verde, come la speranza di non cadere nel burrone dell’accomodamento, Lo Mauro ha già cercato di attaccare rissa 6 volte con avversari e giudici di linea.

E’ quasi subito pareggio Real ma Bettarello si ricorda del fango e dell’acqua putrida, dei container, del cibo nei sacchetti, delle cantine buie.
Cos’è in confronto spostare una palla in porta.
2-1. 
Il metronomo è di nuovo in levare.

Calà.
L’uomo dalla maglietta numero 100 appesa sopra la porta.
Il ragazzo dal poster di ‘Il diavolo veste Prada’ attaccato al vetro della sua camera per fini misteriosi.
La sua grinta, le sue mani, i suoi piedi , di nuovo i piedi  ed è traversa-gol:  3-1!

Ruota veloce  la nostra panchina come la giostra di ‘Anticipation of the Night’ ma non travolge nessuno.

Errori giallorossi, o bisognerebbe dire, per ora , biancorossi, antichi colori mai sbiaditi, portati dentro come Matriosche di Beirut.

Ed il correttissimo antagonista  cosa può fare se non approfittarne.

3-2 e 3-3.

Ci risiamo.

Era  poco tempo fa che una squadra dalla diversa età anagrafica ma con lo stesso nome, lontano da casa, subiva di colpo, dopo aver creato.

Il nome.
Non solo quello.

Lo Spirito.
Quello di chi non molla mai.
Di chi al posto che pensare a questa frase vittima dell’inflazione si muove verso l’unica strada che porta fuori dalle nebbie della paura.

Atreiu. 
Corri!

Candelari  in mezzo alle due sfingi è spinto da un vento invisibile, la corsa è nella tua coda dell’occhio. 
Il pallone.
Dritto.
In rete.

4-3!

Siamo tornati.

Siamo diretti.

Il passato era una ricerca nello spogliatoi dei pantaloncini di uno stesso colore per tutti.

Il presente è il 5-3 di un  Ugliono  che di nome anche oggi fa Roberto.

E allora spegnete le telecamere,
togliete lo spago,
stracciate lo scotch.

La prima mossa è stata fatta.
La scacchiera color  diamante  è li.
Ed ogni venerdi.
Qualcuno.
Ne cambierà l’aspetto.
Perché quello finale.
Sia. 

Scacco Matto.


Buio.  



PAGELLE


HAIRO: sicurezza. Questò dà.  Quasi incolpevole sui gol. DAJECOSI’

PISCIUNERI :  lentamente sgusciante pecca un po’ di sufficienza in alcuni casi ma è utile alla causa come la forchetta alla pasta. EL KADDOURI

CANDELARI:  è una maledetta scheggia impazzita quando di colpo si fionda come un  proiettile verso la porta avversaria  a sua volta sparando un altro proiettile precisissimo : la palla.  BOMBER

PERO:  parte titolare e torna cresciuto. Un altro mattone verso la costruzione di un giocatore impeccabile. Stranamente non canticchia nessuna canzone degli Afterhours per 90 minuti di seguito. PERO’

CALA’:  la tranquillità di un gorilla sazio della sua banana, le movenze di un professionista del gioco, ogni sua decisione tecnico-tattica è indizio di un’intelligenza innata e coltivata col tempo per e con ciò che più ama. ASSO

VANDIN: fa il suo con diligenza, qualche pecca, ma grazie alla sua presenza da Tallone di qualche pomeriggio fa siam passati davanti a tutti per mettere il numero a due  maglie dell’ Under 10. AUTOMOTIVE

BETTARELLO: zitto zitto, ma fa un gol molto importante. Alla faccia di chi gli vuole male. Bo l’ho buttata li ci sarà stato qualcuno nella sua vita che gli avrà voluto male che ne sò. BIONDO

LO MAURO:  tanta arroganza verso tutto e tutti che non fa mai male, ma in realtà è un bravo ragazzo dai fa il bullo poser perché vuole far colpo sulle tipazze. In campo a volte perde la bussola ma è altissimo e la L gli va stretta, poi comunque questa sua mole lo rende utile alla Sanbe e la sà destreggiare bene. VIP DI TORINO

UGLIONO:  fa due gol. UTILE

MILANESIO: entra in campo e intercetta due palloni uno dei quali diventa occasione gol che non sfrutta.  Quando rientra in campo alla fine combina nulla. Bo diciamo che si deve ancora forse ambientare più che ai meccanismi di gioco alla diligenza nel tenere una posizione, ma per lui non è cosi facile, abituato com ‘è a fare tutto quello che gli passa per la testa nell’altra squadra in cui gioca. Giocare due scampoli di partita non lo aiuta.  Però porcaschifa quanto riprende. MALE

BEPPE: appena tornato dalla simpatica Africa. E’ il Mister. Non è Mister Beppe ma è Beppe il Mister. Cioè è il Mister e lo fa bene come al solito perché azzecca la mossa a sorpresa di mettere Pisciuneri dietro ad impostare. Solo Goal.com l’aveva ipotizzato. Cambi a raffica.  Alla fine si lamenta per l’apertura della gelateria di Via Viberti. Poi ha un attimo libero e ne approfitta per prendersela con Mila. MADRESANTA  

PANNOCCHIA:  non è stato presente a questa partita, forse è uscito coi suoi brò, ma è da citare a prescindere perché a un certo punto della partita di sabato scorso dell’Under 12 , fra i suoi vari cori, a un certo punto si è spinto fin dove nessuno aveva mai osato, cercando di intonare l’inno del Milan declinato per la San Benedetto, partendo dall’inizio della prima strofa. IDOLO


















3 commenti:

  1. Complimenti per la cronaca delle partite, lo stile è quello giusto e i bambini ne saranno contenti. Forza under 10!!!!

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  2. Bravi tutti. Continuate così che state facendo un ottimo lavoro come ogni anno!!!!!
    Forza SanBe

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  3. La Battù, che tra l'altro è la mamma di Prandi (il portierone degli allievi), si chiede chi sia l'anonimo redattore della cronaca della Sanbe Young... ;-)

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