domenica 22 maggio 2016

San benedetto - San bernardino


7-05-2016

CAMPIONATO PRIMAVERILE  2016

7° Giornata

San Bernardino - San Benedetto = 6-6

2 autogol
1 Papaleo 
1 Ughes
1 Angius 
1 Gazzera







2016:  FUGA DA SAN BERNARDINO

Qualche metro di verde per far rotolare il pallone in effetti c’è.
E dentro questo minuscolo universo fatto di grida che rimbombano per una eco che non fa sentire all’arbitro la sostituzione chiamata, e al giocatore che deve uscire il richiamo, il pallone viene lanciato da una porta all’altra sperando in una deviazione, rimesso lateralmente per sperare nel rimpallo favorevole.
Bhe.
Potremmo star tranquillamente parlando del nostro campo, dove lo sport  chiamato ‘calcio a 7’ è giustificato solo dal numero dei contendenti sul prato sintetico.
Quindi niente scusanti.
Non avevamo nemmeno le scarpe da calcio a cinque, il cui uso era definito obbligatorio pena l’impossibilità di giocare, quindi eravamo addirittura fuori-legge.
Si arrivava da una giornata calda di Gazzetta Cup per alcuni, ma da qualcosa si arriva sempre.
Si era contro dei colossi di Rodi, alcuni 2004, ma non è per questo che non si è vinto.
Noi siamo più forti di tutti.
Non ci sono ostacoli esterni che ci possono realmente fermare, siamo sempre e solo noi che abbattendoci o perdendo l’avversario, come nei primi due gol subiti, o la concentrazione, come nell’ultimo a un secondo dalla fine , permettiamo a chi ci sta di fronte di esultare come pazzi per aver pareggiato  contro di noi.
Non è l’arbitro che non vede che ci stiamo allacciando la scarpa ad essere il colpevole, e non lo è nemmeno il laccio, ma siamo sempre noi, che a otto secondi dalla fine, in un campo dove  i pali delle  porte quasi si toccano (quelli di una porta con quelli dell’altra), forse forse, prima di chinarci a guardarci i piedi , avremmo fatto meglio ad avvisare il direttore di gara con mail, whatsapp, urla a squarciagola, piccioni viaggiatori, sms, mms e solo  ad avvenuta risposta positiva da tutti i dispositivi, rischiare la pausa-allaccio.
E no.
Basta.
Basta giustificazioni.
Pim pum pam, rimpalli, autogol, distrazioni, altri rimpalli, tiri a lato, caparbietà in alcuni momenti, mancanza di lucidità in altri, e si fa un 6-6 che ovviamente ci sta stretto, non per forza per quello che si è visto in campo, ma per quello a cui puntiamo.
La serpentina di maglie gialle festanti dopo il 5-6 che sembrava lo sprint del serpente in slither-io dopo averne fatto fuori uno da 25.000 , era molto bello si, molto entusiasmante, molto carico .
Ma immotivato.
Perché esultare è quasi fondamentale.
Però alla fine.
Perché in quella corsa c’erano energie , c’era concentrazione. Tutto dissipato.

Non si è vinto. Per colpa nostra.
BASTA GIUSTIFICAZIONI, BASTA PIAGNISTEI.

E dato il ritardo di questo scritto posso dire che questo vale anche per la vicenda Gazzetta Cup.
Uno scandalo.
Il punto più basso di questa squadra raggiunto e non per i risultati ,ma per l’incapacità di assumersi la responsabilità della sconfitta, l’assenza di spirito vincente ,che ovviamente non si misura quando si raggiunge l’obiettivo,  facile cosi, ma quando è necessario capire cosa si è sbagliato per migliorarsi e raggiungerlo la volta dopo.

Non me ne frega nulla dell’ipotetico valore dei giocatori in campo, ne di quelli della squadra che alleno in quel momento ne di quelli avversari, ne dell’età, ne dell’arbitro, ne del caldo, ne dei paragoni.
Il fine rimane sempre quello di trovare la quadratura per arrivare a centrare il bersaglio, e se questo non avviene non darò mai la colpa alla ridotta dimensione del cerchio più piccolo con scritto 100, fosse anche minuscolo, fosse anche piccolo come il campo del San Bernardino,fosse anche invisibile agli occhi, di chi li apre solo per guardare la propria bocca lamentarsi sempre.
Al tiro dopo prenderò meglio la mira.
Perché anche se ci fosse una sola possibilità di far centro  su un milione, io so che la punta di quella  freccetta è stata costruita per incastrarsi in quello spazio.

Siamo ancora in piedi per quanto riguarda questo Primaverile.
Ci sono ancora due gare, quelle ad orologio.
Dovremo affrontare la squadra subito prima di noi e quella subito dietro.




24 Maggio 2016
ore 18.30
San Benedetto – San Martino Nero


Solo per chi vuole migliorarsi, partendo da se stesso.





PAGELLE

1#BIVONA: poteva stare più attento, come poteva starlo di meno. PAREGGIO

11#BERBOTTO: in alcuni momenti risente della stanchezza della giornata . In altri sta per risolvere la partita. TUTTOCAMPO

3#TESTAVERDE:  i due autogol a nostro favore metà son suoi grazie alla capacità di metterla in mezzo sia di mani che di piedi. Lapsus sul primo gol loro. PERICOLOSO 

4#BUZIO: redarguisce compagni , è il primo a dare il massimo. MARCATORE

5#GAZZERA: ‘adesso vai in campo, e fai gol tu’. Per andare cosi è andata cosi. TESTA

17#PAPALEO: dammi tre parole, cuore cuore cuore. Mette quello che in un campo cosi bisogna mettere. STREMO

18#CAVALIERE: porta in questa partita la sua dote di lottatore ,infatti non la sbaglia. DECISO

9#ANGIUS: se il calcio fosse solo un insieme di occasioni in area avversaria da sfruttare giocherebbe in Serie A.  RAPACE

14#UGHES: gioca in maniera abbastanza casuale, mettendoci la cattiveria in  alcuni momenti, in altri meno. Porta avanti un duello fisico-mentale con l’avversario. ECO

7#CIOBANU: ha qualche occasione, non è propriamente una partita dove può far valere le sue cioba-doti, ma non la stecca. ATTERRATO

16#NGABONZIZA: galleggia davanti senza poter mai mostrare qualcosa, non è un contesto dove in questo  momento ha più’ di tanto senso valutarlo. LONTANO





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