martedì 22 marzo 2016

Sanbe Under 12!


19-03-2016

CAMPIONATO PRIMAVERILE  2016

2° Giornata

San Martino Nero - San Benedetto = 1-2

1 Berbotto
1 Angius







COME FA UN CRISTIANO

Sembra avere la testa altrove.
Sarà lui a buttar dentro il gol dei tre punti.

Sembra fare caldo.
Lo farà.

Sembra difficile come partita.

L’abbiamo vinta.
Noi.

Si rinnova lo scontro fra San Martino Rivoli e San Benedetto, giunto alla sua quarta puntata,  valido per la seconda giornata del Primaverile 2016.
I neroarancioni  partiti male con la sconfitta a Chieri vogliono rifarsi subito; i rossogialli dopo la mancata conquista dell’ultimo Invernale.
Vogliono rifarsi.

E’ caldo  il sole.
Il pallone non rimbalza dove vuoi tu.
La fascia di capitano non pesa a Tommaso che ha già dimostrato di saperla portare più che bene.

Il San Martino parte non fortissimo ma quel che basta per crearci diversi fastidi.
Un Angius  percepito come stralunato impensierisce un po’ tutti.
Ma in effetti è fatto cosi. Meglio aspettare.
Papaleo non morde come al solito non riuscendo a risultare più di tanto incisivo nelle ripartenze, anche se là in mezzo corre come deve e marca abbastanza bene.
La difesa regge pur non centrando tutte le situazioni e per fortuna il cross insidiosissimo dei padroni di casa non trova deviazione.
Angius vede Gazzera sulla sinistra ma un dribbling di troppo annichilisce il nostro numero 5.
E’ la classica nostra partenza come sotto effetto di calmanti, ma poco a poco ci riprenderemo.
Berbotto taglio obliquo per Ughes che tira da dentro l’area da solo ma è rimpallato!

E’ zero a zero dopo i primi venti minuti, dove Buzio dietro si trova di fronte un gigante che fronteggia a modo suo.

Nel secondo i neri arancioni vanno in vantaggio per un’errata marcatura nostra ed il buco che lasciamo è ben riempito dalla punta che tira a mezz’altezza angolato trafiggendo Bivona da dentro l’area.
1-0. 
La palla è subito portata in mezzo da Tommaso che in qualche modo cerca di spronare i suoi.
E’ il giustiziere dell’ultima sfida  con i Rivolesi di Villarbasse, un Merlo la cui gagliardezza è tradita da un malessere al piede sinistro che anche oggi torna, che ha su quel piede il pallone del pareggio, lanciato da Seccardini come sempre molto efficace sui terreni infidi, ma la sua corsa si perde sul fondo col pallone che si, forse  tocca, ma è bravo il portiere a toglierglielo!
Federico è calcisticamente nato qui, dove  la sua prima partita da difensore è stata la prima pagina della sua storia da numero undici arretrato, giocatore unico nel suo genere, da cui poi si è sviluppata questa piccola  leggenda che continua tutt’ora.
La punizione conquistata in maniera caparbia da un Elia in buon spolvero, meritevole di giocarsi le sue carte anche ormai in partite di questo tipo, vede Berbotto calciarla non benissimo.
Ma la sua ribattuta di quell’ 8 Novembre 2014 che da molto lontano andò a porre il pallone dietro l’estremo difensore avversario per quella  rimonta che ci fece capire chi eravamo e chi siamo, trova ora la sua eco più bella, quando mentre ancora i mugugni sono  nell’aria, la palla è solo toccata dal portiere, ed è di nuovo in rete.
Il calcio è stato quello di Berbotto.
1-1!

Non serve a nulla il pareggio.
Abbiam visto dall’esperienza di questo Invernale come per portarsi a casa la competizione non si possa sbagliare niente.
Perché c’è una squadra a Chieri che ha deciso di non sbagliare mai.
La tappa di oggi ha un sapore diverso.
Non è cosi, ma sembra valere più di altre.
Per questo motivo è doppiamente importante lasciarsela alle spalle senza perdere la spinta iniziale.
E dopo.
Non pensarci più.
Che cosa vuol dire ‘giocar bene’ se non ‘giocare in maniera efficace’ ?
E in questo sport per vincere bisogna buttare il pallone almeno una volta in più in rete dell’avversario.
In tutti i casi, chi ci riesce , avrà dimostrato, solo per il fatto di averlo fatto , di esser stato più bravo.
Fato e fortuna son gli aggettivi usati da chi ha la mente rivolta al passato.

Noi pensiamo solo all’azione successiva.

Nicolò in mezzo al campo recupera qualche buon pallone ed è bravo a non rendersi vittima degli errori causati dal caldo, Di Vito è determinato e vincente nei contrasti e nelle rincorse, Alberto è nel posto giusto quando gli vengono serviti i palloni ma lui preferisce fare il Claudio Sala della San Benedetto mettendo a disposizione le sue sgroppate dribblofile ed i suoi cross, Cioba nonostante la non perfetta forma fisica dovuta a raffreddori mette sempre il piede mantenendo la sua pericolosa infilata per le prossime sue gare, Secca è straordinariamente sempre pronto a fare la cosa più concreta e quindi giusta in ogni momento, anche quando accorgendosi solo all’ultimo del pallone che gli sta venendo incontro lo calcia bene avanti.
Un Berbotto stratosferico dipinge la cornice di una squadra che gioca, soffre, regge e crea, facendosi trovare a mezzaluna ovunque in campo laddove serva.
Di una squadra che alla fine.
Si porta a casa anche questa sfida.
Federico recupera un pallone caduto dal cielo, va sulla destra e la butta in mezzo tesa.
Cristiano spazza via in un secondo le indecisioni e le lentezze di movimenti e passaggi precedenti, buttando di collo pieno al volo il pallone dietro al portiere allibito.
Angius Patapum…
1-2!
Bivona va a correggere ogni imperfezione degli accaldati suoi compagni.

Una squadra si può definire tale non quando tutti riescono a dare il 100%.
Una squadra si può definire tale quando in ogni caso, in qualche modo, in ogni situazione, la media delle prestazioni va a definirne la vittoria.

Il triplice fischio è la liberazione.

Mangiate le uova di Pasqua e mettete nello zaino scarpe con tacchetti normali.
Il campo non sarà impervio.
Si va a Real.
La palla scivolerà liscia.
E’ la terza del Primaverile.
Non calare la guardia.
Fino all’ultimo.
E prenditi.
Ciò che meriti.



2 Aprile 2016
Real 9.0.9 Gialla – San Benedetto


Ci hanno creato un ambiente ostile nell’Invernale.
Abbiamo ceduto alle loro provocazioni.
E’stato un passo falso costatoci carissimo.

Ma adesso  abbiamo le corazze giuste.
Mettiamole sotto la maglietta.
E alziamo.
La testa.











PAGELLE

1#BIVONA : nel momento in cui il pallone gli sta giungendo addosso a partita iniziata, tutte le ansie svaniscono. Lo affronta con sicurezza e diventa di colpo, Gianluca Bivona. SEMPRELUI

4#BUZIO: alle prese con un tipo molto alto e grosso. Solo una volta gli scappa, all’interno di una dinamica di scelte difensive sbagliate non solo sue. Per il resto lo annienta quasi. ENORME

11#BERBOTTO: incontenibile. Fa tutto. Inizia col sole addosso poi fa il sole della squadra. Gol e assist. TRASCINATORE

5#GAZZERA: non brillantissimo in alcune scelte come è stato invece in altre occasioni dove è stato l’uomo in più. Da subito però dimostra di meritare la fascia di capitano, per la corsa, ed il piede che mette per prendere sto pallone. ESTROSO

17#PAPALEO : serviva cattiveria là in mezzo e in alcuni casi è stato troppo buono. Riesce però a portare a casa una prestazione che senza particolari infamie ne lodi lo vede riuscire a giocare in un ruolo che ricopre da poco tempo e contro una delle squadre più forti. Ovunque lo metti in qualche modo rende. Come i suoi compagni deve velocizzare le scelte che prende. PROVVIDENZA

7#CIOBANU: non è la sua partita, corsa e voglia ne mette da subito ma per qualche motivo non trova la profondità quasi mai, anche per colpa dei suoi compagni che non ne sfruttano le dinamiche, ma era anche un po’ indebolito da influenza. Nonostante tutto in qualche caso la sua zampata trova rimpalli sfavorevoli senza particolari colpe ed un rimbalzo leggermente diverso avrebbe potuto cambiare tutto. CONSERVATO

9#ANGIUS: fa il gol della vittoria. OTTIMO

2#SECCARDINI : bravissimo. Prestazione di una pragmatismo immenso, fa quello che deve fare, incarna sempre di più il ruolo del giocatore di sostanza che senza tocchetti da giocoliere fini a se stessi garantisce uno degli ingredienti fondamentali che ci permette di battere il San Martino. INGEGNERE 

13#DI VITO: entra e dopo 1 minuto e mezzo si butta su un pallone con una caparbietà solo sua, sfruttando la sua lunga falcata. Dalla punizione nascerà il gol. Recupera il giocatore quando gli scappa, si sacrifica sia a sinistra che a destra. Intelligente nel disporsi in campo. LODEVOLE

14#UGHES: quando è in campo si rende protagonista diverse volte. Fa tutto bene poi nella parte finale non trova la rete. La sua presenza è però intensa, tutto tranne che anonimo. Riesce a proporre dribbling anche su questi campi. Amante del fondo cerca sempre di raggiungerlo quasi più che la rete. E’ una fascia sinistra pura quanto Cioba lo è fascia destra.  ARRUOLATO


18#MERLO: cerca spesso la sponda dimostrando un’innata conoscenza delle dinamiche calcistiche. Non sempre gli riesce ma ha i movimenti tipici della punta, l’azione che lo vede correre in profondità con solo il pallone fra lui e il portiere e 20 metri di campo liberi è quasi identica a quella a Beato Bernardo sempre sua dell’Invernale. A un certo punto gli torna l’antico dolore al piede che speriamo passi del tutto. COSCIENTE

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