domenica 18 gennaio 2015

il Punto del Lunedì 19/1!



U10




9° Giornata


San Benedetto – Allotreb =  4-1


2 Figurelli
1 Angius
1 Seccardini


E ADESSO. VOLATA FINALE.


Fare il massimo.
Non porsi limiti.
Dare tutto.
E ottenere.
Tutto.
La vita non ci dà quello che ci meritiamo.
Noi otterremo.
Quello che cerchiamo.
Dall’inizio.


Ore 17.45 c’è San Benedetto – Allotreb, due squadre in alto che puntano al massimo ma per una delle due la speranza coincide più vividamente con la probabilità.
Chi sarà l’ultima a morire lo deciderà…
Lo decideremo noi.


Non c’è Ughes sulla sinistra,  al suo posto chiamato Di Vito.
Davanti Pratis e Angius a cercare la via del gol.
Berbotto, Testaverde chiudono il muro davanti alla certezza Bivona.
In campo il 2-3-1 che conosciamo bene con davanti Angius e a sinistra Gazzera, a destra a Chiumeo la fascia. In centro il corsaro Figurelli.
Si parte cosi.


1° tempo


Al 5° minuto girata di Angius: palo.
7° ci prova Figurelli che si gira bene ma mollemente, la palla finisce a lato
11°: Gazzera rimette in mezzo un pallone che sembrava perso ma nessuno è pronto a insaccare.
Passan 30 secondi e Seccardini, entrato in fascia destra, promette il preludio al gol con un tiro di collo esterno di prima parato dall’ultimo uomo dei bianchi.
E’ il 12°  minuto quando la palla è ferma e Angius è pronto a calciarla.
La posizione angolata della punizione sembra abbastanza impossibile.
Cristiano è abbastanza impossibile.
1-0.
L’Allotreb cerca di scuotersi con un tiro che risulta velleitario da fuori area.
Ma basta questa azione per giustificare il pareggio che arriva per una serie di concause ultima delle quali il tiro da parte nostra nella nostra porta con incolpevolezza generale.
1-1.
Il primo tempo non si può chiudere cosi.
Dal calcio da centrocampo ancora Angius che da specialista quasi fa centro di nuovo.
Il minuto chiave è il 18°: Berbotto, un qualcosa d’ indicibile, spazza di testa sulla sinistra dove Di Vito riesce a tenere in gioco un pallone non facile che rimbalza sulla testa di un avversario verso il centro area dove Figurelli lesto calcia di prima ed il tap-in col  difens-allotreb vuol dire pallone alle spalle dello spiazzato mobile portiere.
2-1!
Il tempo si chiude con un’altra giocata di Angius , dribbling e tiro troppo centrale.


2° tempo


Al 1° minuto ci prova l’Allotreb ma è fuori di tanto.
4° minuto c’è il saettante Testaverde a sventare un pericolo.
Al 12° Bivona fa sentire la sua presenza parando una conclusione insidiosa e dopo qualche secondo per poco Pratis non fa centro ma il portiere arancione e nero dei bianchi è li prima di lui.
17° minuto: s’invola a tutto campo Figurelli ma non trova l’ultimo passaggio per Angius e i due duettano fino alla fine del tempo ma senza produrre risultati.
In campo una sola squadra, quella che ha capito cosa vorrebbe dire raggiungere il massimo risultato.
Ma cosi non basta.


3° tempo


Passano pochi secondi e c’è una gran giocata che parte da dietro con Testaverde intelligentissimo nel calciare subito per il libero Angius che di prima gira molto bene  e con discreta potenza ma troppo preciso in centro e basso.
Cosi non basta.
Ci pensa lui che la scorsa partita ha contribuito al colpaccio nella Gabbia mettendosi fra i pali.
Questa volta i pali li vede da fuori e mentre la palla rimbalza in area avversaria decide di buttarla li in mezzo di prima.
3-1!
Seccardini.
Buzio si comporta egregiamente a destra dove non sbaglia nulla.
La fase difensiva su cui ci si è focalizzati nel pre-partita è stata  portata avanti molto bene da parte di tutti.
Prima della fine non possono mancare il super-rilancio di Bivona che questa volta è sfortunato perché il suo collega ci dà di reni e arriva a negargli la gioia del suo terzo gol stagionale, la finezza di Gazzera che per poco di tacco (di destro) di prima  non trova un capolavoro, un'altra botta a piede pieno di Secca ed il gol di testa su rimessa laterale dell’onnipresente Edoardo  che trova la capa rossa di Figu, letale.
4-1.


E adesso che abbiam vinto.
Che l’arbitro ha per la nona volta fischiato la fine.
Adesso che la scivolata giallo-rossa sta urlando.
Ancora una volta.
Ora che il nostro cammino è sempre più correlato di rimonte, risalite, riprese, prove difensive eccelse, gol impossibili, miglioramenti continui, una cosa come 22 punti su 27 a disposizione, giocatori che sono capo-cannonieri non della squadra ma del Torneo, ora che si risolvono i problemi, si dà un senso ad ogni cosa, si para di tutto si gioca ci si trova si impara si cresce tutti quanti si finisce anche questa volta esultando, si va a prendere pure stavolta più dell’avversario  e non importa che sia quello più titolato,  quello più in forma, la rivale storica, la squadra del fenomeno, quella di poco sotto, che si giochi in casa o fuori, che il campo sia grande, sia piccolo, di sabbia, di terra, fuori Torino, chiuso da mura.
Siamo sempre li alla fine a dire che è andata bene, perché lo è.


Eppure.
Incredibilmente
Ancora non basta.


La classifica non vuole saperne.
Le abbiam battute tutte quelle la sopra.
Abbiam fatto 1 errore su 9.
Abbiamo ancora 4 partite.
Anche i nostri avversari.
Il nostro avversario arancione.
Per 4 volte dovremo giocare.
E sperare.
Indossare la divisa giallorossa ancora per 4 sabati consapevoli ogni volta che quel giorno, quel sabato, potrebbe essere il nostro.
Soltanto.
Nostro.


E allora giochiamo.
Non guardiamo oltre il campo dove stiamo correndo perché  qualcosa, lontano da quel campo piccolo, grande, di sabbia, d’erba sintetica o naturale, che stiamo calcando.
Succederà.
E soltanto continuando a fare quello che abbiam fatto fin ‘ora,
quando accadrà,
potremo sentire il fischio dell’arbitro.
E finalmente.
Per l’ultima volta.
Quella definitiva.
Gioire.


Andiamo la dove  chi abbiamo già affrontato battendolo ci sta battendo.
Giochiamo contro l’altra squadra di Rivoli.
E pensiamo solo a quello che dobbiamo fare.
Noi.
Non cadiamo nell’errore più grande, quello in cui tutte le varie Juventus, Milan, Roma, Inter, Napoli, Barcellona, Real Madrid,
almeno una volta sono inceppate.
L’errore più temibile e pericoloso, l’insidia più grande:
Sottovalutare l’Avversario.
Teniamoci pronti giochiamo sempre come se di fronte avessimo la più forte di tutte non mollando mai la presa e senza smettere mai.
Di correre.
Ogni conquista adesso.
Potrebbe essere quella.
Decisiva.


24 Gennaio 2015
San Martino Nero – San Benedetto  


E’ iniziato lo sprint decisivo.


Corriamo.
Senza guardare.
Solo cosi.
Arriveremo.  
Alla Scivolata.
Finale.        



PAGELLE


BIVONA: le poche volte che è chiamato in causa si fa trovare pronto. Incolpevole nel gol. FINLANDIA


TESTAVERDE: dai suoi piedi escono meraviglie, che con la potenza e la direzione giusta preludono a ciò che c’è di più alto. MONTAGNA


BERBOTTO: no. Questa volta mi rifiuto di ridurre in parole quella che è stata una prestazione fenomenale. INCREDIBILE


FIGURELLI: nonostante tutto è sempre, sempre , sempre, li. MEDAGLIA


SECCARDINI: dove lo metti. Stà. Dove lo metti. Rende.  Ottimo! JOLLY


CHIUMEO: non si lamenta mai. Non perde tempo ne spreca fiato e quando è chiamato in causa dà il massimo. PROFESSIONISTA


BUZIO: è il migliore per quel che riguarda la determinazione. In silenzio spazza e risolve situazioni facendo sembrare scontato il tutto. Non ha sbagliato nulla. DIECI


GAZZERA: nei suoi piedi c’è tantissimo. È l’estetica del calcio, il velluto sul campo, la fluidità e la sostanza. Pochi tocchi ma saggissimi. ZINEDINE


DI VITO: è lui che più di tutti è migliorato dall’ultima prestazione. Evidenti capacità difensive, spunti in attacco ed è da lui che parte l’azione più importante: quella del 2-1. Piacevole sorpresa. LUME


ANGIUS: cambia il look ma non il vizio. Palo. Gol impossibili. Giocate superiori. Corse negli angoli più remoti del campo. SPETTACOLO

PRATIS: la compostezza, il comportamento, l’ascolto, il miglioramento, l’assimilazione l’hanno portato a farsi trovare per diverse volte nel posto giusto, là davanti alla porta, dove la prossima volta, troverà il gol e sarà tutto suo. CONSAPEVOLE

U14
Prima partita dopo le feste,prima partita dopo la prima vittoria. Si riparte con una sconfitta , ma si sono visti molti miglioramenti. A detta degli allenatori è stata la miglior partita dell'anno ( per quanto riguarda la fase difensiva) , sicuramente rispetto a 3 mesi fa sono cambiate molte cose.
Il match è semplice da raccontare, 1 gol per tempo, 0-3 risultato finale. Sottolineano però i pochi tiri subiti, molti meno rispetto ad altre volte . Siamo sulla strada giusta!! Forza Sanbe!!
Se poi abbiamo anche lo spirito di sacrificio in foto andremo lontani





OPEN YOUNG
COPPA LIBERTADORES

Ottavi di Finale

16/01/2015
San Benedetto Young  – Caffè 500 Giaveno=  9-14

2 Ugliono
2 Calà
2 Milanesio
1 Bettarello
1 Candelari
1 Pisciuneri

ALBERT E MARCELLA  PER UNA SCONFITTA DA CUI TRARRE S(PUNTI).

La teoria della relatività  è stata elaborata da Albert Einstein tra il 1905 e il 1913;
alla fine della sfida valevole per il passaggio ai quarti di finale della Coppa Libertadores dell’Absolute5 le teorie escono diverse da ogni diversa bocca di quelli che hanno solcato il bagnato campo verde di Grugliasco e che con il Caffè 500 Giaveno han trovato una sconfitta e tante considerazioni:
errori difensivi, errori in attacco, fase offensiva disordinata, eccellenza tecnica degli avversari , l’aura di Spatari, l’assenza di Pera, confusione  a centrocampo;
la ricerca della causa forse è data da un insieme di cose, un mix che ha reso questo Caffè più buono di quanto in realtà è perché non siamo stati noi a berlo ma viceversa.
Si parte e al settimo secondo Pero ha la palla dell’1-0 ma la palla non entra; dopo altri 45 secondi un’altra occasione-Young ed il 3-1 , tattica invenzione Togliattiana per l’occasione, con Pisciuneri che parte al freddo piovoso della panchina riparata e solo Calà appuntato, sembra efficace.
Poi parte un ping pong dove i violavestiti mantengono il + 4 fino alla fine: ad ogni nostro sussulto(gol) rispondono a tono(gol).
Alla finissima stravolgono la regola e fanno + 5.
Noi ce ne mangiamo un po’, gli altri, a voce di qualcuno, giuocano col sorriso stampato come a sfotterci.
Ma tutto è relativo.
Il diritto di esser felici, il dovere di dare il massimo, il contesto che ci vede più molli di avversari che non sono fenomeni ma hanno più voglia e le gambe più dure.
Finisce cosi a +5 per loro.
Ma noi siamo usciti apposta dalla Coppa cosi almeno possiamo dedicarci al Campionato, che finisce venerdi prossimo (l’apertura) e noi dobbiamo battere il Gerbole a Pallone D’oro (Orbassano) per mantenere il 3° posto e fissarlo cosi da andare ai playoff  per quelli che son arrivati 3° che poi c’è il ritorno che si chiamerà ‘clausura’ che si sommano i punti dell’andata (apertura).  o no? Chi lo sa.
Adesso concentration e come dice la famosa canzone di Marcella Bella:
“È una cosa che capita, ma fa male lo sai…”

Se volete scaricare i testi di Marcella Bella andate su Internet alla pagina 29.

PAGELLAMENTO DI BEPPE ZAZZAPIZZUL

CRUZADO: incolpevole per la maggior parte dei gol. Per la rabbia travolge Pero. JOHN JOSEPH

PERO: incolpevole per la maggior parte dei gol. Per la cronaca a un certo punto Hairo gli va addosso. IN(F)O(R)TUN(A)T(O)

CANDELARI: parte con qualche errore tecnico poi si riprende e sulla fascia spinge non riuscendo sempre ad essere efficace ma è caparbio. Non malissimo nel 3-1 iniziale. Tenta in più modi di distruggere il muro avversario, non tentando di scalarlo come in ‘Mission Impossible’ faceva senza controfigure Tom CRUISE

VANDIN: pronti-via imbecca Pero. Sfortunato in determinati casi e sempre pronto la dietro. Subisce un po’la mollezza generale. PRESENTE

BETTARELLO: anche questa volta segna, imposta un po’ lentamente ma esprime una visione di gioco abbastanza buona risultando efficace per alcune ripartenze. Qualche lacuna in fase difensiva, come tutti. FAIRPLAY
.
PISCIUNERI: in campo è spavaldo nel proporre rischiosi dribbling che attua con  calma e fredda sicurezza, dietro garantisce sicurezza e davanti è abbastanza pericoloso. Per nulla egoista. Negli spogliatoi poi esce fuori che è già cambiato e ogni tanto fa sbucare la testa per dire qualcosa: o le pareti son sottilissime oppure è CLARKKENT

MILANESIO: si concede finezze e sufficienze perché crede di essere molto forte ma poi vuole recuperare e ci mette più del 50% di sé  a livello di determinazione nella seconda parte. ETERNO

UGLIONO: ha la stessa voglia di segnare di Inzaghi quando giocava, infatti lo fa anche da posizioni stramboidi. Si lamenta, giustamente, alla fine, del fatto che non si è andati con 3 macchine e cosi si deve fare avanti e indietro fino a Savonera. E’ il sostenitore della teoria per cui gli avversari ci hanno irriso tramite smorfie et giocate e che questo è colpa nostra. D’AGOSTINO

CALA’:  probabilmente qualcuno a  Bujumbura gli ha fatto una macumba nelle zone sottoporta e ora ne è preda ma per il resto calcia bene trovando, come il suo compagno di reparto che schieneggia il 32, gol conseguenza della grinta nel volerlo fare. Da non sottovalutare il fatto che è stato beneplacidato dal Mago Sales. ALLIEVO ( è destro è destro è destro!)

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